domenica 14 novembre 2010

Passatelli fantozziani (aka proprietà commutativa dello schiacciapatate)

E' domenica, visto che ho già secondo e contorno pronti (grazie a mio marito) decido di fare contente le piccole e preparare i passatelli.
L'operazione mi è sempre sembrata facile ed agevole osservando mia mamma: si prepara l'impasto in 5 minuti (parmigiano+pangrattato+uovo+nocemoscata) si prende il passapatate e oplà, si spremono i delizioni vermicelli dentro al brodo.
Questa era l'idea di partenza.
Ho preso il passapatate, ho messo un po' di impasto, mi sono messa sulla pentola ed ho tentato di spremere/premere il passapatate. Non si è mosso di un millimetro.
Il mio polso destro (quello con cui NON apro le bottiglie di plastica) ha la stessa forza di un verme da pesca: zero. Ho provato con la sinistra. Ah ah.
Dunque, ero lì, davanti ad una pentola di brodo, con l'impasto pronto,uno schiacciapatate e nessuna possibilità di fare uscire i dannati passatelli.
A quel punto ho iniziato a pensare all'opzione canederli: faccio delle palline e le sbatto nel brodo, ma non mi piace arrendermi .... e così ho appoggiato lo schiacciapatate a testa in giù sul tavolo, mi sono appoggiata con tutta la mia (poca) forza sul manico e i vermicelli sono usciti verso l'alto! Vittoria!
L'operazione è sicuramente più lunga e laboriosa, ma il risultato non cambia (chiamasi proprietà commutativa dello schiacciapatate).