giovedì 31 gennaio 2008

Era meglio se mi ammalavo io!

Quando sentivo mia mamma pronunciare queste parole pensavo fossero frutto della cieca abnegazione coniugale, per cui voleva farsi carico del piccolo raffreddore di mio padre.
Ora capisco che era pura salvaguardia della propria salute psico-fisica.
Un marito malato (e con malato si intende qualsiasi cosa che sia più gravosa di uno starnuto) è la peggior maledizione divina: al minimo tossicchiare inizia a delirare di ceppi di polmonite resistenti agli antibiotici, che peraltro rifiuta di ingerire nei primi 3 giorni per poi trangugiarne di ogni tipo a manciate nei 3 giorni successivi, instaurando il tipico ciclo "voglio gli antibiotici-gli antibiotici non funzionano-voglio cambiarli-adesso basta-si riparte dal punto 1".
Ovviamente la malattia (un po' di tosse notturna) è invalidante al punto che non può uscire di casa e tantomeno andare a lavorare, per cui si trascina per casa in una mise tra il barbone e la piccola fiammiferaia, nutrendosi di cibi allo stato basico (toast, brodo di dadi); è chiaro che non può assolutamente cucinare per il resto della famiglia: vuoi mica che scatarri sugli spaghetti?
Al 4° giorno di malattia, quando anche le figlie - pur nella loro ammirazione totale per il padre - iniziano a dirgli "non ti offendere, papà, ma puzzi", il papà si offende e piuttosto che lavarsi chiama mammà, l'unica che (vista la distanza telefonica) può consolarlo e dirgli che anche lei ha una tosse, ma una tosse, ma una tosse che COUGH cough cough non riesce neanche a dormire, figurarsi pensare di lavarsi!
Si arriva così all'8° giorno, la moglie (cioè io) cerca di totalizzare il maggior numero di straordinari possibili, la tosse è peggiorata realmente, nutrita dall'artiglieria antibiotica, e il livello di sopportazione interfamigliare è ai minimi storici!
Un raggio di sole convince il povero malato ad uscire, con ricadute pesantissime sulla sua salute, del tipo che suda un pochino e quindi inizia a temere una broncopolmonite!
Al 12° giorno la moglie (cioè io) cerca un avvocato divorzista!

venerdì 25 gennaio 2008

alberi e foreste


Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.

L'albero è caduto, ma non vedo foreste che crescono.

E comunque mi sembra che mai pubblicità sia stata più appropriata.

domenica 6 gennaio 2008

Le vacanze sono finite. Finite?

Mancano meno di 14 ore alla fine.
Ed a me sembra che non siano neanche iniziate.

CONTRO
Ho letto pochissimo. Mi sono riposata anche meno. Ho visto gli stessi 10 parenti 12 giorni su 14! Sono ingrassata 3 chili. Ho mangiato tortellini e lasagne al forno 9 giorni su 14 (sì, lo so che sono buoni, ma provate a mangiarli con questa frequenza!). Mia suocera come dessert fa sempre il tiramisu (9 giorni su 14) e io sono allergica al tiramisu (sì, lo so che è buono, ma provate a starmi di fianco dopo che l'ho mangiato). Ho fatto 2000 km senza andare da nessuna parte. Ho preso il raffreddore. Ho ricevuto dei regali orrendi (a parte mio marito e mia sorella). Ho preso tanto di quel freddo da augurarmi che domani sia il 15 giugno. Non sono riuscita a scrollarmi di dosso i parenti neanche nel giro saldi-shopping. Non ho trovato il numero delle scarpe viola luccicanti, e neanche degli stivali azzurri (embè, c'è chi gioca al lotto ed io non posso spenderli in scarpe?!).

PRO
Sono andata a vedere Irina Palm. Ho risparmiato nei saldi.

Un po' poco come bilancio positivo.