venerdì 21 novembre 2008

Il nuovo tunnel: Feisbuk

La mia collega (la sua scrivania è attaccata alla mia) mi dice: iscriviti a Facebook, così ti amicizzo e ci parliamo.
Non capisco perchè io debba parlarle "su" Feisbuk visto che i nostri reciproci organi auditivi distano non più di 2 metri ma poichè le riconosco una superiorità nel web 2.0 obbedisco.
Wow, all'inizio è stato bellissimo! Ho ritrovato vecchi colleghi ed amici a Los Angeles, a Londra, a Monzardino di sotto ed a Suppergiù. Per due giorni ci siamo scritti forsennatamente .... poi abbiamo smesso. Esattamente come abbiamo fatto 10 anni fa con le email e 2 anni fa con Skipe.
Poi è iniziata la paranoia: io non voglio tutti quegli amici, non ho nessun desiderio che il/la tipo/a che mi stava antipatico/a di persona me lo stia anche on line, che legga le mie cose, che veda i miei altri amici.
Gli inviti generalmente mi gettano nello sconforto poichè richiedono delle risposte (vuoi rendere pubblici i tuoi dati? vuoi andare avanti? No, non voglio. Sì, vorrei andare oltre, in Madagascar magari) che io non riesco a dare. C'è da dire che ho impiegato un mese a capire che potevo cliccare Ignora e loro sparivano. Salvo ritornare il giorno dopo.
Sono stata colta dalla tentazione di amicizzare persone che sicuramente non vogliono avere nulla a che fare con me: gli abbasserei il livello dei Amici! O personcine che ci perderebbero il sonno: mio nipote di 18 anni! non oserebbe dirmi di no , ma poi dovrebbe vagliare ogni singola parola scritta nel terrore che io possa riferirla a sua madre!

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