mercoledì 29 agosto 2007

Conto i giorni

Conto i giorni che mancano a quando toglieranno il gesso al piede di mio marito (ancora 23 giorni di agonia sua e mia, che mi tocca la famigliax2).
Conto i giorni che mancano all'inizio della scuola delle kids (ancora 15, la piccola inizia quest'anno, per fortuna sa già scrivere e leggere, e non mi si prefigurano sabati pomeriggio passati a "tradurre" le istruzioni dei compiti; in compenso la matematica della grande è a livello nehandertaliano)
Conto i giorni che mancano all'uscita del secondo volume della traduzione di The Fiery Cross di Gabaldon (2, quei sciacalli della casa editrice l'hanno spezzato in due!).
Conto i giorni che mancano all'esito dell'ago aspirato della mia carissima collega (2, ho le dita incrociate da una settimana).
Conto i giorni che mancano alla fine di settembre (33, dal primo ottobre cambio lavoro).
Adesso smetto di contare e torno a lavorare.

martedì 28 agosto 2007

Prove tecniche di lavatrice post-estate

Io ho un mio metodo per il cambio di stagione dell'armadio: al rientro dalle vacanze inizio a riporre da subito i capi estivi. Indosso, lavo, stiro e infilo nello scatolone. Tutti i giorni un nuovo cambio, e più o meno arrivo alla fine di settembre con la roba estiva già stivata.
Il metodo presuppone un armadio consistente (ehm, ce l'ho) e una propensione a vestirsi monocolore-settimanale in modo da fare lavatrici di colori dedicati.
Ad esempio, qs settimana è quella del bianco e nero (+ un po' di grigio).
Il metodo consente di derogare dal mono-bicolore, se decido per un rosso va bene lo stesso.
Il metodo presuppone 2-3 cesti per la biancheria separati, che non ho, per cui diventa un po' disordinato come metodo.
Ovviamente non ho ancora preparato lo scatolone (ma non ho neanche fatto una lavatrice) per cui i capi giaceranno spiegazzati per un mese circa, fino alla fine di settembre quando farò il cambio generale.
Quindi non c'è un gran vantaggio. In effetti, è più la sensazione di essere una brava casalinga organizzata ....
A scriverlo non mi sembra un gran metodo, anzi dà più l'idea di una casalinga disperata!

finisce agosto ed è già natale

lo so, è come dire che non ci sono più le mezzestagioni (che poi non è vero, adesso è tipo primavera), e che qui una volta era tutta campagna.
ma da settembre a dicembre è tutto un scivolone, non che uno non se ne renda conto, ma ci si reinfila a testa bassa negli impegni e non si ha quella leggerezza prevacanziera, quel senso di attesa delle vacanze "lunghe" che ti fa sembrare un po' già in vacanza anche se sei a lavorare.
e poi, agosto è il n. 8, insomma, è giugno il metà-anno, da 8 a 12 sono 3 mesi soltanto, un trimestre che corre via tra i morti e l'immacolata.
i negozi hanno già i maglioni e il tweed (ma qst'anno torna di moda?), tutto grigio e nero, alle 8 di sera è già buio e la mattina ci vuole una giacca se no sai la cervicale, gli infradito si possono già riporre, per non parlare degli abitini estivi.
uffa, ci hanno rubato un trimestre e nessuno se ne è mai accorto (insomma, quando andavo a scuola me ne accorgevo bene!)

lunedì 27 agosto 2007

Rientro, un allarme che suona

Suona da questa mattina alle 9,14. Prima è partito un rombo tipo giorno del giudizio, sostituito da una sirena assordante, alternata a uggiolii. Dopo 10 minuti si è stabilizzato su un un fischio basso e fastidiosissimo. Alle 10,40 circa sono arrivati i vigili, ma nessuno riusciva a localizzare la provenienza. Per cui se ne sono andati.
Alle 11,30 è arrivata una signora con nipote decenne che ha dichiarato essere la zia del proprietario di un appartamento al primo piano del decrepito-signorile palazzo dove risiede anche il mio ufficio. Le abbiamo chiesto se aveva le chiavi, ma ha detto "Aspetto che esca il ladro". Ordunque, o il ladro è sordo o è morto con entrambi i timpani perforati. E comunque, le chiavi non le aveva. Aspettava il nipote bloccato in autostrada (non sappiamo a che altezza, potrebbe anche essere al Brennero e arrivare solo domani).
Sono andata in perlustrazione con il nipote decenne ma non abbiamo rilevato segni di effrazione. La signora-zia insiste a dire che il nipote-proprietario le ha detto che l'allarme non era inserito. In tal caso hanno un elettrodomestico molto rumoroso in funzione.
La perforazione di entrambi i timpani può essere dichiarata malattia professionale?

venerdì 3 agosto 2007

piove, ultimo giorno di lavoro, uggia novembrina

Taci. Su le soglie
dell'ufficio non odo
brontolare il pc
e la stampante; ma odo
il ron ron della macchina del caffé
che parla gocciole di schifoso
liquido nero.
Ascolta. Piove
dal compatto cielo grigio.
Piove su le auto
in fila in autostrada e tangenziale,
piove sul treno
caldo e puzzolente,
piove sulla bici
sgonfia,
sotto ai portici rigonfi
di strana umanità,
sugli ultimi bolognesi
rimasti in città,
piove su i nostri volti
stravolti,
piove su le nostre mani
sulla tastiera,
su i nostri vestimenti
modaioli,
su i disperati pensieri
che l'anima schiude
stremata,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi non m'illude più,
lavoro.

Odi? La pioggia cade
sul trafficato
asfalto
con un ronzio che dura
e schizza nell'aria
secondo le auto
più rade, men rade.
Ascolta. Rallenta
al semaforo il taxi
superstite
che il rosso spinto
non impaura,
nè il vigil cinerino.
E l'edicolante
ha un ghigno, e il barista
altro sospiro, e il farmacista
altro ancóra, venditori
diversi
finalmente a un giorno dalle ferie.
E immersi
noi siam nello spirto
vacanziero,
di svagati svaghi in attesa;
e la tua scrivania
è piena di email stampate
da archiviare,
e gli scaffali
mostrano fascicoli aperti
come fauci animali,
o telefono squillante
vuoi tacere
un momento!

Ascolta, ascolta. Il traffico
delle fumose auto
a poco a poco
più sordo
si fa sotto la finestra
aperta;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la città crosciare
i disperanti pensieri
di chi parte,
di chi resta
secondo la possibilità
più ricca, men ricca.
Ascolta.
Gli ultimi acquisti
in libreria, una guida;
in profumeria,
un solare,
nell'altro negozio ancor aperto,
un saldo ti incanta!
E non ne hai bisogno,
affatto.

Piove su i nostri pensieri
vaghi e leggeri
che inseguono il sogno; non una,
non due, non tre settimane,
ma tre mesi come quando scolari,
chiudavamo i libri e fino a
settembre,
è festa ragazzi, nè scuola nè impegni
nulla,
se non vacanza!
Non lavoro, non cellulari,
non internet, non blackberry
non blog, non ipod.
Niente di niente,
vorremmo lasciare pensieri
(e le email, gli odg
ci allaccian i polsi
ci intricano gli occhi)
chi sa dove, chi sa dove!
c'è un posto dove la vacanza è senza
pensieri.
Intanto piove su le nostre mani
ignude,
in bicicletta sotto ai portici
sfrecciando,
tra vecchietti maledicenti
e signore col cane
e bisogni
puzzolenti,
la triste realtà
che ieri
m'illuse, che oggi m'illude,
o vacanza.